Luoghi d’interesse

Castello Normanno (o "di Venere")

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In origine, il castello Normanno era un santuario a cielo aperto dedicato al culto dell’Afrodite Greca e della Venere Ericina (da qui il nome Castello di Venere). Al sacro “thémenos” si recavano popolazioni da ogni parte del Mediterraneo e secondo Diodoro Siculo in questo luogo  Erice, figlio di Bute e Afrodite, avrebbe eretto un tempio alla dea e fondato la città.

La struttura odierna è opera dei Normanni, ma vi sono elementi legati alla ricostruzione medievale e alla riedificazione in epoca romana.


Giardini del Balio

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Sull’estremità sud orientale della cima di monte Erice, attorno alle torri merlate che anticamente difendevano il castello normanno ormai ridotto allo stato di rudere, sorge il giardino del Balio. Il termine “Balio” con cui si usa indicare questo luogo deriva da “baiolo”, il rappresentante dell’autorità regia che durante il medioevo, risiedeva nel castello svolgendo funzioni di giudice civile e sorvegliando la riscossione delle tasse dovute al re.

Il giardino venne impiantato nel 1872 dal conte Agostino Pepoli, che a proprie spese ristrutturò anche le torri adiacenti. La sua struttura riprende quella dei giardini “all’inglese”, con le aiuole circondate da folte siepi di bosso secolare e la vegetazione sparsa costituita prevalentemente da specie della macchia mediterranea come il pino, il frassino, il cipresso, il mandorlo, il leccio.


Torretta Pepoli

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Fu costruita nel 1870 per volere del conte Agostino Pepoli (1848-1911), studioso, cultore del bello e mecenate, come rifugio silenzioso e ritrovo per uomini di cultura e artisti. Il recente restauro ne ha consentito la riapertura alle visite.


Quartiere Spagnolo

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Il Quartiere Spagnolo sorge su uno sperone che si affaccia sul Monte Cofano. Fu iniziata nel sec. XVII per ospitare una guarnigione di soldati spagnoli, ma mai ultimata. Una leggenda narra che in particolari notti di tempesta vi aleggi lo spirito del Capitano della guarnigione denominato “Birrittedda russa” che non trova pace per la morte violenta subita.


Polo museale "Antonio Cordici"

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Il Museo racchiude secoli di storia di Erice ed il suo patrimonio è costituito da reperti archeologici, sculture, opere d’arte, beni etno-antropologici. Il museo trae le sue origini dal collezionismo privato, ma viene arricchito col tempo anche dalle opere d’arte sottratte alle corporazioni religiose e dai reperti archeologici del Cordici e della famiglia ericina Hernandez.