Sette chilometri di costa tra Scopello e San Vito lo Capo, salvati miracolosamente dalla costruzione di strade e dalle onnipresenti villette sul mare, la Riserva dello Zingaro, in Sicilia, nella costiera tra Palermo e Trapani, è certamente uno dei posti più belli dell’isola.
Caratterizzata da scorci selvaggi, profumi di lentisco, calette appartate… e se amate camminare (perché solo camminando si può visitare la riserva) questo è un posto da non perdere.
Si possono avvistare esemplari di aquila del Bonelli, che si individua facilmente non solo per le dimensioni ragguardevoli, ma anche per il suo petto bianco che brilla, e poi poiane, nibbi, gheppi.
Se invece siete appassionati di piante è un turbinio di palme nane, simbolo della riserva, carrubi, olivi, euforbie, frassini. Un tempo, con le palme si realizzavano tanti oggetti di uso comune, che si possono vedere nel piccolo museo della riserva.
Se il vostro obiettivo è invece un bagno in un mare cristallino, cercate di non fermarvi alla prima cala ma proseguite addentrandovi nella riserva. La fatica sarà ripagata e vi troverete praticamente da soli a nuotare in un’acqua limpida e trasparente dove neanche le barche a motore possono arrivare poiché devono fermarsi a trecento metri dalla riva.
Per visitare lo Zingaro, si può entrare dal lato di Scopello, che dista circa un chilometro, o da quello nord di San Vito Lo Capo, ad una decina di chilometri. In ogni caso si lascia la macchina al parcheggio e, a seconda del tempo a disposizione e della propria forma fisica, si può scegliere uno dei sentieri per visitare la riserva.
Armatevi comunque di acqua, cappellino e scarpe per camminare e… crema protettiva per il sole!
Uno dei sentieri più semplici è l’itinerario costiero, che consente di fermarsi nelle tante calette per fare il bagno. Cala della Capreria, Cala della Disa, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala Torre dell’Uzzo e Tonnarella dell’Uzzo, una delle più frequentate. Entrate in acqua e date un’occhiata ai fondali incontaminati e ricchi di madrepore, anemoni di mare, stelle marine.
Ma lo Zingaro è molto di più…
E se avete voglia di camminare (e siete allenati visto che il percorso è più impegnativo) procedete sul sentiero che percorre a zig zag la riserva, sale anche sulla collina e arriva fino al Baglio Cusenza, una struttura abbandonata nei primi anni 50 e di cui adesso si sta curando il recupero. Era un luogo dove contadini e pastori, con le famiglie, si trasferivano da San Vito Lo Capo dall’estate a dicembre per seminare sulla, fave, grano, sommacco. E se visitate la riserva da ottobre a maggio è possibile anche soggiornare nei rifugi, con il permesso della direzione della riserva. Un’esperienza magica…
Tratto da Repubblica.it (ELVIRA NASELLI)